martedì 31 luglio 2018










Artist - Sokoninaru
Album - Zero 2018





Esseri alieni venuti da un latro pianeta o forse da un altra galassia. Questa e' la prima cosa che puo venire in mente quando si ascoltano i dischi dei Sokoninaru. Molto giovani di eta' ma sufficientemente preparati da far vergognare molte indie band piu' navigate. Siamo in un territorio dove le definizioni e le etichette contano ben poco, musica libera da ogni preconcetto che fa' dell'urgenza espressiva il suo principale messaggio. Siamo totalmente all'opposto di tutto quello che in questo momento va per la maggiore. . La band di Sokoninaru ruota attorno a Shigeatsu Suzuki (voce e chitarra) e Misaki Fujiwara (voce e basso), al quale va aggiunto il prezioso contributo ritmico di Kamiya. Dopo la pubblicazione di un album "Yaminabe" nel 2016 e due singoli "I'm NOT a Pirolian" nel 2015 e "Metalin" nel 2017 arriva nel mese di maggio un nuovo E.P di sei brani  "Rewrite The Zero" .  Se con i precedenti dischi la band ha maturato alcune intuizioni che potevano sembrare ancora troppo primordiali con questo E.P. Sokoninaru diventano a tutti gli effetti un supergruppo. Mi viene da pensare che questi ragazzi si siano ispirati ai Muse per concepire uno stile cosi complesso e di non facile ascolto. I sei brani contenuti nel nuovo mini album di Sokoninaru sono da considerare come una meteora nell'infinita varieta' delle proposte provenienti dal sol levante. Brani che posseggono una forza intriseca in grado di scardinare ogni nostra concezione di musica moderna. E' arrivato il momento di fare una seria riflessione sullo stato di salute dell'industria discografica Occidentale (sopratutto delle produzioni indipendenti) e di convincersi che il nuovo arriva da Oriente.








mercoledì 25 luglio 2018

Sesame - Na Na Land/Vampire boys 2019














C'era una volta il suono di Manchester esattamente alla fine degli anni 80 nella grigia citta' britannica che gia' in passato aveva dato i natali a Joy Division Smiths , Fall ed anche alla Factory Records, nasceva un movimento che era strettamente legato alla Club Culture come noi la conosciamo oggi.  La rivisitazione anni 90 del Funky di venti anni prima unita alla sottocultura indie dava origine a qualcosa che era totalmente in antitesi con la New Wave del decennio precedente. Sono passati oramai quasi sei lustri ma il ricordo di quel periodo e' ancora molto vivo nell'underground, e' quindi puo' capitare di imbattersi in una band di Tokyo fortemente ispirata dall'estetica del 24 hours party people.  Sesame esordisce con un ottimo E.P. di quattro brani che il perfetto tributo a Happy Mondays e Northside.  La festa comincia con "Vampire Boys" dove il giro di chitarra che ricorda gli Stone Roses, ed un ritmo sincopato (che e' la caratteristica principale del Baggy) ci riportano indietro nel tempo di ventotto anni circa . Anche il brano successivo "Na Na Land" e' molto convincente ed e' perfettamente in linea con tutto quell'universo emozionale dell'Inghilterra di quel periodo. Se fino a questo momento siete riusciti a stare fermi con il terzo brano "Super Sorry" dovete per forza cominciare a muovere i piedi. La traccia finale "The End of My F.....king World" e' un brano indie pop splendido dove la melodia e i coretti in stile sixties fanno da contrappeso alla sezione ritmica e' alle chitarre molto vivaci. In finale questo E.P. dei Sesame non sara' proprio una novita' ma va menzionato per i riferimenti piu' che nobili ad un certo periodo della storia della musica moderna che non possiamo  dimenticare.